Luxuria, Mussolini, la tetta, la lettera e ... "meglio fascista che frocio"...
Come dicevo nel post precedente cercando delle immagini carine di Vladimir Luxuria in "google immagini" mi sono imbattutto in una marea di foto osè di Alessandra Mussolini, quella dalla tetta facile. Ho detto "vuoi vedere che pesco qualche altra foto nuda della Mussolini? Vuoi vedere che oltre la tetta questa ci ha fatto vedere anche il resto?" L'esito della mia ricerca è stato negativo. La foto di Vladimir l'ho trovata, ma ho trovato anche una lettera di una ragazza che ha ben pensato di scrivere alla gentilissima Mussolini e per avere una chiarificazione sulle numerose foto nude che la suddetta gentilissima avrebbe fatto quando era solo una ragazza. La lettera risalirebbe al 9 Marzo 2006 durante la campagna elettorale.
Ecco quanto dice la ragazza nella lettera (testo integrale)
Gentilissima Sig.ra Alessandra Mussolini,
l’altra sera, 9 marzo, Lei, durante la trasmissione televisiva “Porta a Porta”, si è rivolta ad un altro ospite dello Studio, il transgender Vladimir Luxuria, come Lei candidata alle prossime elezioni politiche, e molto chiaramente ha affermato che è meglio essere fascisti, piuttosto che “froci”.
Chi Le scrive non si permetterà di giudicare i Suoi giudizi.
E non si permetterà nemmeno di giudicare le occasioni che Lei sceglie per esternarli, né le modalità espressive, verbali e non, che ritiene di adoperare al riguardo.
Tanto meno si formalizzerà se Lei ha voluto parlare di “froci” anziché di “omosessuali” o “gay” (spero però che un giorno mi chiarirà quale criterio omologo di giudizio unisca queste due categorie, la prima delle quali fa riferimento alle preferenze sessuali, l’altra, invece, a scelte – si spera autonome e consapevoli, non portate da moti inconsci della psiche – ideologiche e politiche: e proprio non capisco cosa c’entrino insieme, per esprimere giudizi comparativi sulle persone).
Chi Le scrive non rivelerà nemmeno la propria identità sessuale: etero, bi, omo, trans: potrebbe avere venti anni ed essere “frocio” – come dice Lei – oppure cinquantadue – o quarantasette, trentanove: faccia Lei – ed essere eterosessuale nonché felicemente sposato da anni e anni, con figli e figli.
Lei e le persone di cui Lei si circonda avete anche – e certamente – tutto il diritto di affermare privatamente e pubblicamente che “omosessuali, transessuali, lesbiche, travestiti” sono un “triste spettacolo” e le loro adunate “l’ennesimo scempio della nostra civiltà”, come leggo in un volantino di Forza Nuova, che protesta perché a Verona “sabato 26 febbraio sfileranno i figli legittimi di questo sistema” (cioè, appunto, “omosessuali, transessuali, lesbiche, travestiti”), intitolando il foglietto di propaganda “L’Italia ha bisogno di figli non di omosessuali” (frase, questa, per la quale però ammetterà – spero – la liceità della contraria affermazione).
Devo tuttavia dirLe che proprio dopo la Sua esternazione su “froci” e “fascisti” ho compiuto un rapido giro su Internet, e, su un motore di ricerca, alla sezione “Immagini”, voce “Alessandra Mussolini”, ho trovato molte immagini di una giovane e bella ragazza che si dice essere Lei (e, in effetti, Le somiglia), ritratta a petto scoperto e il resto non troppo coperto.
Se la persona delle foto non è Lei, Le chiedo subito scusa, e naturalmente mi auguro che Lei provvederà immediatamente alla rimozione del Suo nome dalle immagini in questione, previa doverosa smentita della identità della persona lì ritratta, indebitamente attribuitaLe.
Se invece dovesse trattarsi della Sua persona, mi permetto di dirLe che quelle che ho visto sono fotografie le quali – per intenderci – quando i “fascisti” erano alla guida della Nazione non sarebbero certamente approvate dal Regime; che la morale “fascista”, altrettanto certamente, ancora oggi riprova, giacché tale morale si pone a “salvaguardia della famiglia tradizionale come cellula vitale della società e palestra naturale per l’educazione delle future generazioni nel segno dei principi etici che contraddistinguono un vero popolo”, come scrive il volantino di Forza Nuova di cui Le ho appena detto, in quanto, come invece è scritto nel programma politico di Azione Sociale, “la famiglia fondata sul matrimonio costituisce il nucleo e il pilastro portante della società, in quanto primo sano momento pedagogico e formativo della società”.
Nel mentre mi rimangono impresse le parole che Lei ebbe a pronunciare quale commento ad una famosa sentenza della Suprema Corte in tema di ''maschilismo becero'': «C'è ancora molta strada da fare, anche se è innegabile che la Cassazione ha fatto dei passi in avanti rispetto alla sentenza sui jeans: tuttavia io affermerei il principio che sotto le gonne delle donne, di tutte le donne, non solo quelle elette, non si sbircia e basta!».
Sia ben chiaro: tra i diritti di ogni persona rientra certamente anche quello di spogliarsi, di farsi fotografare spogliata, di autorizzare la pubblica circolazione delle immagini, e – da ultimo, e non per ultimo – di cambiare idee e comportamenti.
Dirò di più: chi Le scrive ha sempre difeso il diritto di dive e divette – o aspiranti tali – a farsi ritrarre in abiti succinti, men che succinti e senza niente addosso.
Né tale diritto viene meno quando, strumentalmente, il ricorso a queste manifestazioni della propria personalità (ed esibizione della propria persona) ha il lucido e consapevole obiettivo di farsi strada nel pur difficilissimo mondo dello spettacolo (ecletticamente inteso), e quindi presuppone un giudizio comparativo tra mezzi e fine, nel quale i valori etici del pudore e della riservatezza della persona, cedono il posto a quello, evidentemente ritenuto più importante, della propria affermazione professionale.
Ma un soggetto politico quale è Lei, che pubblicamente esprime valutazioni di rango morale su profili che attengono alla (mera) identità sessuale delle persone, di altre persone, e nemmeno ai relativi comportamenti, e anzi le pone in negativa comparazione con scelte ideologiche e politiche, che peraltro si richiamano ad esperienze sulle quali il giudizio storico si è pressoché esclusivamente formato in senso negativo, dovrebbe poi fornire chiarimenti: non tanto e non solo sulla coerenza dei propri giudizi con propri comportamenti che, almeno prima facie, sembrano con quelli contrastare, quanto e soprattutto proprio sul fatto di aver espresso un verdetto – negativo – sulle scelte sessuali delle persone (sui froci, per usare le Sue parole) – e nemmeno su loro modi di fare pubblici – in presenza dei propri comportamenti in questione, sia pur pregressi (se è Lei, le immagini che ho visto risalgono certamente a parecchi anni fa).
Comportamenti che adesso, e ora per allora, dovrebbero comunque essere oggetto di pubblico esame e valutazione (così come è stato il giudizio sui “froci”), almeno in adesione al precetto evangelico – che, immagino, Lei predica e attua – “Non giudicate se non volete essere giudicati”.
Posso sperare in una Sua cortese risposta?
Con i migliori saluti di
Chimeraweb
Non so dirvi se la gentilissima quanto finissima e Mussolini abbia mai risposto. Ma pur se lo avesse fatto che poteva dire? LE TETTE SO MIE E ME LE GESTISCO IO?
Ecco alcune delle foto incriminate


Questo, invece, è uno stralcio della trasmissione "Porta a Porta" in cui Mussolini e Vladimir Luxuria si confrontato. Da notare la finezza della signora Mussolini "MEGLIO FASCISTA CHE FROCIO"
Alessandra, ma anche ai tuoi figli fai vedere le tue tette? O questo spettacolo lo riservi solo a pochi?
Alessandra ma quanto sono sfottuti i tuoi figli? Io avrei vergogna ad avere una mamma tettaiola e buzziocona come te!!! Dai ammettilo non sei certo il ritratto della donna di classe.
Alessanda, ma il tuo caro Benito Mussolini cosa avrebbe detto se fossi andata in giro con le tette di fuori?